C’era un uomo che teneva le braccia alzate con un foglio in mano, sul quale c’era scritto, in una calligrafia abbastanza confusa:
«Per favore, vieni a cena con me Cristine».
Si sentì in pena per quella scena che stava vedendo tutta la sua squadra. Guardò l’orologio e vide che si sarebbe potuta prendere un paio d’ore. Si sarebbe portata il cellulare e il radiotrasmettitore nel caso in cui fosse emerso qualche problema grave nella sicurezza del casinò. Sentì la guardia che le aveva notificato quella scena che parlava con le guardie all’esterno affinché fermassero l’uomo che stava bloccando la videocamera numero 11.
«Lascia stare, Bob» gli disse Cristine sorridendo. «Me ne occupo io personalmente»
Uscì e si diresse verso il casinò, lì incontrò Mike che barcollava tra due delle sue guardie.
«Signor Peters» gli disse Cristine «lei sa che sta ostruendo una delle nostre videocamere e che potremmo sanzionarla anche solo per questo?»
«Non me ne frega niente delle sanzioni, vieni a cena con me?»
Lei sorrise. Non poteva andare a cena con Mike, non per mancanza di tempo, lui si teneva in piedi a fatica e non era prudente portarlo a mangiare al ristorante in quello stato. Avrebbe inciso negativamente sull’immagine dell’hotel e sulla sua.
«Ho un’idea migliore, Mike» gli disse e poi fece una risata vedendo l’espressione sorpresa di Mike. «Per favore, aiutatemi a portarlo in camera sua» ordinò alle sue guardie.